Omelia domenica18^ t.o. C – 31 Luglio 2016

     Per fortuna è solo una parabola, quella raccontata da Gesù: il ricco che ricostruisce più grandi i suoi magazzini per l’abbondanza del raccolto.

 Ecco la domanda: ce ne saranno uomini tutti attenti ai beni che possiedono, e così attenti alle loro ricchezze da escludere ogni altro rapporto anche con le persone? Se ci fossero, farebbero compassione, perché si privano dell’esperienza dell’amicizia, della condivisione, della comunione fraterna, e rifiutano ogni rapporto di fiducia, anche quello con Dio. Sono uomini isolati, abbandonati da tutti, lasciati soli con i loro tesori.

Il bambino, riempito di giocattoli dal papà, non si comporta da avaro! Non accumula, non è contento di avere tanto; vuole solo che il papà giochi con lui.

La vita non è avere, possedere!  Vivere è relazione con qualcuno, specialmente con chi ci ha dato la vita, vivere è cercare  chi ci dà la vera sicurezza. “ Cercate le cose di lassù” ci dice S. Paolo ; scoprire colui che abita già dentro di voi, non sostituitelo con la ricchezza.

Sarebbe un’illusione pericolosa pensare che con il possesso di ricchezze si possa condurre una vita buona e bella: il lavoro e la fatica potrebbero svanire come uno sbuffo di vapore della pentola a pressione.