DOMENICA XIV p.a.Lc. 10, 1-12.17-20 7 luglio 2019

Pagina che da sempre ha costituito una spinta a tornare alla purezza delle origini.

Pagina che va letta assieme al capitolo precedente dove si parla dell’invio in missione dei dodici. Due invii, due missioni, due modi per dire che la missione appartiene a tutti i cristiani.

Inviati ad annunciare il vangelo come agnelli, inermi; senza garanzie o protezioni, senza preoccupazioni per l’oggi o per il domani.

E’ il fascino delle cose semplici e vere, che sembrano perdute.

C’è uno stile della missione e c’è un contenuto. C’è uno stile dei cristiani. Stile e contenuto che devono essere sempre precisi. Non basta avere stile se non si ha contenuto, e se si ha contenuto ma non si riesce a evidenziarlo con uno stile appropriato, diventa difficile che venga accolto.

Il messaggio da trasmettere è una parola: Pace, non elaborate teorie teologiche, o nuove teologie, non nuove morali o nuovi culti, e nemmeno oggetti di culto.

Gli inviati da Gesù, 72 e cioè inviati a tutte le nazioni, si presentano spogli di tutto, di forza, di sicurezze, di sistemi filosofici e teologici, una sola cosa interessa loro: l’annuncio della Pace.

Chi la accoglie dimostrerà di essere figlio della Pace.

La buona novella non ha bisogno di sostegni terreni, non di mezzi, non di dottrine, non di templi, non di riti.

Annunciare la pace e aprirsi a una nuova fraternità.

seminare pace, prendersi cura, confermare che Dio è vicino: questo il contenuto del messaggio

Allora i loro nomi saranno scritti in cielo come premio gradito e cercato.

L’annunciatore sa di essere piccolo – senza borsa, senza capitali, senza calzari – ma sa anche che il suo annuncio è grande.

Se invece l’annunciatore vorrà essere grande – molte borse, molti possessi, molto potere – allora l’annuncio diventerà piccolo, soffocato.

Che contenuto ha il messaggio della chiesa di oggi?

Che contenuto ha la vita dei nostri cristiani?

Stiamo predicando un contenuto chiaro oppure stiamo predicando il vuoto, magari un bel vuoto?

Contenente e contenuto: alle volte curiamo solo il contenente, l’esteriore, ciò che appaga l’occhio, ma dimentichiamo di guardare dentro.

 

Il messaggio evangelico è la Pace. Lo ritroviamo dall’inizio alla fine del vangelo, dalla nascita di Gesù fino alla risurrezione il messaggio è sempre la Pace.

Che non è la pace umana, ma quella di Dio,

la pace con la propria coscienza,

la pace tra cielo e terra,

la pace tra gli uomini, ma non quella condizionata dalle leggi umane, ma quella vagliata dallo Spirito.

Una pace che diventa cura dei malati,

una pace che diventa presenza e vicinanza di Dio.

Personalmente faccio fatica a ritrovare questo annuncio nella vita ordinaria delle chiese cristiane.

Anche nella chiesa ci si accontenta spesso dell’apparenza, dell’immagine, dei mezzi messi a disposizione, e si rischia di dimenticare il contenuto del messaggio, che è Gesù stesso.

Abbiamo perduto credibilità e allora ci attacchiamo all’esteriorità e finiamo nell’indifferenza.

 

  1. Cristiano