CHI SEI SIGNORE?

 

Se lo chiede Saulo sulla via di Damasco. E non solo lui.

Siamo in tanti a chiedertelo, anche i Magi d’Oriente: una stella per loro, i perseguitati per Saulo, la Parola per noi, il dolore… tutto ci dice la Tua presenza….

Ma Tu chi sei Signore?

Se sei presente, se sei diverso da noi, facci capire “come” sei.  Non pretendiamo di vedere perché sappiamo che Tu sfuggi alla vista; ma almeno facci capire….

Non ci bastano le formule!: A Mosè hai detto il Tuo nome, ma con il suono delle parole IO SONO COLUI CHE SONO, hai fatto capire…: ecco, ci occorre capire, occorre che il cuore si convinca, come capita per chi sta bene accanto ad una persona, e la desidera e non vuole distaccarsene.

Posso chiederti chi sei Signore?, o mi lasci nell’interrogativo perché si carichi di più il mio desiderio di Te? Ho bisogno di capire, perché sono tentato di pensare che il tuo nome è fatuo; ma se non pronuncio il tuo nome mi sento smarrito e non so a chi rivolgermi.

Mi hai chiamato, mi hai attratto, mi sono fidato, ma desidererei capire…!

Come Agostino d’Ippona, come Francesco d’Assisi: per loro sei diventato una realtà quasi fisica e hai riempito la loro vita; come Chiara di Trento che ti ha trovato nel fratello: “ Per noi amare il fratello è trovare Dio; percorrere la ‘via del fratello’ è raggiungere il Signore. E Dio, il Signore, è il nostro ideale…penetrare, attraverso la vita del fratello, che a volte è un’oscura galleria piena di dolore, di dubbi, di angoscia, è come attraversare con l’anima il purgatorio per sfociare in una più chiara visione del cielo, in una esperienza più sentita del divino” (16.06.1983).

Mi soccorre ancora l’Apostolo Giovanni nella sua prima lettera:  “Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi….” (4,12)  “Chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio” (4,7).

Ecco faccio miei i sentimenti del salmista in Sal.41 “ L’anima mia ha sete di Dio…quando verrò e vedrò il  volto di Dio?”