L’EUCARISTIA SENZA PANE

 

L’altra sera, celebrando la Messa, ho fatto una considerazione: La Chiesa, trasmettendomi il Sacerdozio, mi ha dato il potere di fare del pane , il Corpo di Cristo.

E’ un prodigio che compio tutti i giorni, facendo memoria di Gesù nell’ultima Cena: potrebbe diventare una cosa ordinaria quasi meccanica se non ci rifletto su.

Ma la mia considerazione non riguarda tanto il pericolo della superficialità, quanto piuttosto un accostamento ad un’altra parola di Gesù, che non richiede l’imposizione delle mani e l’invocazione dello Spirito Santo , ma esige ugualmente la mia fede :

 

lo avete fatto a me”,

come se dicesse:  il fratello è il mio corpo.

 

Non è una transustanziazione sacramentale, non si tratta di cambiare la ‘sostanza’ del fratello che incontro, per farla diventare Gesù, come avviene per il pane dell’Eucaristia. Ogni persona resta tale, ma riflette e richiama la presenza del Signore; se dono la mia vita  al prossimo, la dono  a Gesù; se amo il fratello, amo Gesù.

Allora non è Eucaristia solo quella sacramentale istituita da Gesù nell’Ultima Cena con il pane, ma tutti coloro che amano l’uomo possono celebrare Eucaristia, sempre in rendimento di grazie a Dio; ognuno può dire in nome di Gesù: ‘questo è il mio corpo’ amando l’uomo; non mangerà il pane eucaristico, ma fa ugualmente comunione con Gesù, attraverso il fratello.

Possiamo chiederci se Maria ha mangiato il pane dell’Eucaristia… Certamente Maria ha visto Gesù  in ciascuno degli Apostoli e, amandoli, ha fatto comunione con Lui.