Omelia 6^ t.o. A 12.02.2017

Il Vangelo di oggi è la continuazione delle beatitudini e del discorso della montagna. Gesù Cristo, il nostro maestro, ci  fa tendere in alto, vuole che la nostra vita rispecchi la vita perfetta del Padre:

                       “ Siate perfetti  come il Padre vostro celeste”

Dio, proprio perché è Dio, chiede sempre tutto. Dio è radicale, chiede anche le intenzioni; non basta fare il bene, bisogna farlo per amor di Dio: chi esegue la legge per essere perfetto ai suoi occhi, segue il proprio io non Dio. Dio non dà il permesso  a nessuno di fare il male. E’ proibita la collera verso il fratello perché essa porta all’omicidio; è proibito non solo possedere uomo o donna, ma anche solo acconsentire  al desiderio ; sono proibiti i giuramenti perché l’uomo deve essere leale e mantenere la parola data.

“ Se il tuo occhio destro ti è di scandalo,  cavalo “.

Se ci siamo fatti l’idea che il cristianesimo sia solo misericordia, dolcezza, lasciar correre, sia faciloneria, questa pagina di Matteo 5 sul discorso della montagna, smentisce questa idea.

Il Vangelo è duro: lo hanno capito anche gli Apostoli; è esigente.  Non è però una tassa da pagare a Dio. Qui si tratta del desiderio di piacere a Dio, della gioia di vivere come Lui in tutto.

Il Vangelo non è impossibile: se stiamo uniti a Cristo non corriamo invano, è venuto per questo! “ senza di me non potete fare nulla”. Dobbiamo capire prima di tutto che Dio ci ha amati per primo:

  • Se Dio ci ha liberati (dalla schiavitù dell’Egitto e del peccato), non dobbiamo rincorrere altri dèi;
  • Se il Regno di Dio si è fatto vicino in Cristo, noi non dobbiamo fuggirlo;
  • Se l’amore di Dio si è rivelato con la Parola, non dobbiamo fare i sordi
  • Se Dio ha perdonato, anche noi dobbiamo usare misericordia.

Tutto questo vuol dire:  Beati i poveri in spirito!